Corriere della Sera – Vivimilano – June 2008

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Prima o poi a tutti viene il desiderio di rinnovare il guardaroba. Ma capita spesso di non avere tempo di vagare per negozi a caccia dell’ abito perfetto. Sempre più persone ricorrono, così, a un personal shopper, figura professionale che ha fatto capolino in Italia alcuni anni fa sulla scia di un trend nato negli Stati Uniti. Un esperto di moda, in grado di consigliare al cliente vestiti e accessori più adatti ai suoi gusti e alle sue possibilità economiche. Anche noi di ViviMilano, per suggerirvi i must di stagione da infilare in valigia prima di partire per le ferie, abbiamo chiesto aiuto ad alcuni personal shopper che lavorano nella nostra città. Obiettivo, «confezionare» dodici tipi di bagagli suddivisi per budget (alto, medio, basso) e corrispondenti a quattro tipi di viaggi: soggiorno nella grande metropoli, settimana esotica, vacanza al mare, weekend in montagna o campagna. Ma veniamo a loro, ai cacciatori di tendenze che ci hanno affiancato nell’ impresa. Alcuni si muovono in coppia, come F.G. e A.B., «Compriamo un capo o un oggetto introvabile e lo spediamo ovunque il clienti si trovi in quel momento». O come S.G. e A.D. e le sorelle S. e V. G., che, oltre agli acquisti su misura, sbrigano per i clienti le commissioni più noiose, dalla spesa al supermercato alla restituzione dei dvd al pagamento delle multe. Unico uomo tra i nostri consiglieri F.R., fondatore di un’ agenzia che serve anche personaggi noti del mondo dello spettacolo e della politica. Si aggiungono all’ elenco S.S., che all’ occorrenza fornisce ai clienti parrucchieri, truccatori e autisti, S.F., e ancora F.S., esperta di moda, design, locali e ristoranti che organizza anche shopping tour a bordo di segway (sorta di monopattino elettrico), e A.C. in rappresentanza di una società che propone personal concierge, moderni maggiordomi incaricati di esaudire tutti i desideri, anche i più impossibili. «Non mi occupo solo della moda che si vede alle sfilate e sulle riviste, ma ricerco i negozi di charme e i laboratori artigianali che rappresentano un mondo incantato da esplorare», spiega un’ altra delle «nostre» personal shopper, V.L. Le fa eco B. L.: «Per chi fa il nostro mestiere scovare posti nuovi è una passione, ci piace condividere i nostri segreti con gli altri professionisti del settore». Se poi N. B. sostiene che a rivolgersi ai personal shopper sono «manager, medici, fashion victim, ma anche casalinghe di ogni età» e Anna Maria Lamanna ci svela che «il 60 per cento dei clienti sono stranieri», va detto che avere un consulente per gli acquisti tutto per sé è un lusso che non tutti possono concedersi: il costo va dai 150 ai 500 euro a giornata. Ma come si diventa personal shopper? Non c’ è una regola, di base servono capacità comunicative, buon gusto, ottima conoscenza della città in cui si lavora. Naturalmente studi ed esperienze professionali nel mondo della moda non guastano; negli ultimi anni sono spuntati anche corsi ad hoc per intraprendere questa carriera con una marcia in più. Ora, però, è il momento di pensare alle valigie: ecco le dritte (quasi 100!) per riempirle con stile, mixando capi, accessori, creme e piccole chicche. * * * Un aiuto anche per i vip Sempre più diffuso tra i (più ricchi) comuni mortali, il mestiere del personal shopper è nato originariamente per soddisfare capricci ma anche esigenze professionali di vip e celebrità. E c’ è chi su questa professione ha costruito una fortuna. Come l’ americana Arianne Phillips, ex costumista per il cinema e storica stylist personale di Courtney Love, Justin Timberlake e MADONNA. In particolare, su Louise Veronica Ciccone la Phillips ha recentemente dichiarato: «Con Madonna nel corso degli anni abbiamo attraversato molte trasformazioni. Ho curato la sua immagine per tour, videoclip, copertine di cd, servizi fotografici. Io e lei abbiamo una sensibilità simile, nella scelta del look ci ispiriamo a film, libri, opere d’ arte. Per esempio il periodo giapponese di Madonna è stato ispirato dal romanzo “Memorie di una geisha”, che entrambe avevamo letto». Ma la «Material Girl» non è la sola a farsi aiutare negli acquisti. La popstar canadese AVRIL LAVIGNE ha confessato di delegare spesso la selezione di abiti e accessori a dei maestri di stile: «Nei negozi mi sento osservata», ha detto l’ artista 23enne, «così o chiedo di andare nelle boutique “a porte chiuse” o mando il mio personal shopper». Se poi il gusto scarseggia, il consulente d’ immagine diventa d’ obbligo. Accusata dall’ impietosa stampa britannica di vestirsi in maniera sciatta («Come una sciuretta casalinga», ha sentenziato l’ «Observer»), KATE MIDDLETON, la fidanzata di William d’ Inghilterra, si è trovata costretta a rivolgersi a Leesa Whisker, titolare di una quotata agenzia di personal shopping. La quale per rinnovarle il guardaroba le avrebbe chiesto circa 400 sterline (sui 500 euro) a seduta. Soldi spesi bene: puntando su gioielli made in Italy e dettagli chic, in breve tempo la Whisker ha trasformato Kate in una favolosa aspirante principessa capace di conquistare il cuore del suo amato.
Oliva Raffaella

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